Da Vite Parallele 2017 (pubblicazione curata da AUSED)
Oggi va tanto di moda il Visual Management per la gestione dei team: Kanban è una tecnica di lean productionche viene di sovente usata per gestire il ciclo di vita del software.
かんばん (Kanban) è una parola giapponese che significa “cartello”: un cartello sul quale ogni membro del team rende noto su cosa sta lavorando e a che punto è arrivato.
La tecnica è molto semplice: un post-it per ogni azione in corso.
Ogni post-it risiede su una riga, che definisce chi lo ha in carico, e una colonna, che informa gli altri sullo stato di avanzamento.
Quando un’istanza (una mansione, un task) ha percorso la propria corsia fino all’ultima colonna, essa ha finito il proprio ciclo di vita ed è conclusa.
La lavagna “di base” ha una riga (la propria) e tre colonne: “Da fare”, “In corso”, “Fatto”.
L’idea è che in questo modo nulla va perso… ogni lavoro che debba essere concluso, non importa quanto tempo resti sul “cartello”, raggiunge la propria conclusione.
Il sistema può essere digitalizzato (vi sono molte piattaforme on the cloud) e adattato a piacere per numero di colonne e righe.
Un consiglio se voleste cimentarvi con questa “arte di semplificare” giapponese: non complicare troppo aggiungendo colonne più dello stretto necessario.
Io personalmente uso questa metodologia per la gestione delle mie attività e del mio team ormai da anni con grande soddisfazione.
E’ un ottimo strumento soprattutto per chi soffre molto i tempi di conversione fra un’attività e l’altra e ha molte attività parallele e disomogenee.
Trovare la propria modalità è il miglior modo di semplificare!